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Web Accessibility è un progetto sviluppato per la prima volta nel 1999 dal W3C, il World Web Consortium. Lo scopo del progetto è fornire standard e linee guida per chiunque sia impegnato nella creazione di contenuti online al fine di rendere il Web più accessibile.
Il W3C ha rilasciato la prima versione delle Linee guida per l’accessibilità dei contenuti Web (WCAG) nel 1999 e sono state sostituite con le WCAG 2.0 quasi dieci anni dopo, l’11 dicembre 2008.
Le linee guida attuali sono arrivate alla versione 2.1, ma nei prossimi mesi sarà rilasciata la versione Web Accessibility 2.2.
Web Accessibility e Digital Marketer
I marketer digitali svolgono un ruolo importante nell’applicazione dell’accessibilità web per molte ragioni. Sono principalmente coinvolti nella creazione di contenuti e nello sviluppo delle principali strategie.
Dobbiamo considerare che per far crescere la presenza online e rendere il pubblico di destinazione più ampio possibile, è importante includere tutti gli utenti.
Un censimento degli Stati Uniti del 2012 ha riportato che quasi 1 persona su 5 della popolazione americana ha una disabilità. Circa 56,7 milioni di persone rappresentano il 19% circa della popolazione statunitense.
Una ricerca del 2017 sviluppata dal Pew Research Center riporta che quasi il 25% della popolazione americana con disabilità non utilizza Internet. E l’8% degli intervistati ha dichiarato di non essere mai andato online.
Un censimento irlandese del 2016, invece, ha riportato quanto segue: c’erano un totale di 643.131 persone che hanno iniziato ad avere una disabilità nell’aprile 2016, pari al 13,5% della popolazione.
Sono dati enormi da considerare, anche perché la disabilità non sempre si riferisce a persone completamente incapaci di fare nulla.
Secondo il rapporto ottenuto dal censimento del 2014, svolto negli Stati Uniti d’America, e rivolto a cittadini con disabilità, 2014 – Household Economic Studies, among all definition of disabilities, è emerso quanto segue:
- Hanno avuto serie difficoltà a vedere o sentire.
- Hanno avuto difficoltà a svolgere una o più attività funzionali (parlare, sollevare/trasportare 10 libbre, usare le scale, camminare per un quarto di miglio o afferrare piccoli oggetti).
Internet, un luogo di inclusione
Rendere accessibile una applicazione web ad utenti con problemi di vista o udito, consentirà loro di accedere a Internet. Conseguentemente a prodotti e servizi.
Ragionando anche in maniera cinica, quindi mettendo un attimo da parte la nobile idea di rendere Internet un luogo di inclusione per tutti, le persone con disabilità meritano l’opportunità di diventare clienti dei servizi Internet. E anche di fare acquisti online.
L’ultimo aspetto da considerare è la normativa locale. In effetti, le leggi sull’accessibilità non sono le stesse in tutti i paesi. Ad esempio, l’Unione europea ha pubblicato la direttiva sull’accessibilità web e mobile nel 2016 .
Attraverso il sito W3C è possibile consultare l’elenco completo delle politiche governative relative all’accessibilità al web, https://www.w3.org/WAI/policies/.
Per approfondimenti: SEO e accessibilità dei siti web