SEO Covid: Strumenti di traduzione per i siti

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In tempo di Covid, lo scambio di informazioni rappresenta un vantaggio non indifferente. La consultazione dei dati provenienti da ogni parte del mondo, uno strumento ancora più valido.

Le barriere linguistiche rappresentano ancora un problema sia dal punto di vista della consultazione dei dati, che dell’accesso ai dati.

Per fornire un contributo ai webmaster, Google ha ripristinato l’accesso allo strumento Google Translate Website Translator. Uno strumento di traduzione automatica delle pagine web in oltre 100 lingue diverse. In pratica un widget installabile direttamente sul sito internet per rendere immediatamente disponibili tutte le traduzioni.

Il Google Translate Website Translator era stato disabilitato nel gennaio 2019 a favore del Google Translation API Service. Servizio, quest’ultimo, a pagamento.

Infatti, l’accesso gratuito agli strumenti traduzione automatica saranno limitato ai soli siti internet governativi, senza scopo di lucro e/o non commerciali (come istituzioni accademiche) che si occupano di ricerche e studi relativi al COVID-19.

Iniziativa sicuramente lodevole che permetterà ad utenti e fornitori di dati di poter usufruire velocemente delle informazioni più recenti. Tuttavia, il metodo migliore dal punto di vista SEO, per gestire un sito multilingua, è tramite l’attributo hreflang

Traduzioni automatiche vs Versioni localizzate di una pagina

La principale differenza tra un traduttore automatico ed una versione localizzata consiste nel fatto che nel primo caso, vengono fornite traduzioni automatiche. Probabilmente non corrette in ogni sua parte. Ma soprattutto, non verranno generate nuove pagine dedicate per ogni versione di pagina di una lingua specifica.

Nel secondo caso, ovvero la creazione di contenuti tradotti, il sito avrebbe pagine dedicate.

Dettagli non da poco in funzione del fatto che le pagine tradotte potrebbero essere indicizzate e conseguentemente posizionate nei mercati di riferimento.

Ad ogni modo, poiché stiamo vivendo una situazione di emergenza, la condivisione delle conoscenze e scoperte relative al covid vengono al primo posto. Che ben vengo l’iniziativa di Google.

Per approfondimenti:

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